Massoneria e società: un’idea, una relazione, un contributo

La massoneria è fondamentalmente un’idea moderna: non invecchia mai, evolve, resta sempre al passo con i tempi in quanto i suoi valori sono indipendenti da esso:

  1. L’umanesimo come principio base;
  2. La supremazia del pensiero (v. illuminismo) come visione dell’essere umano;
  3. La tolleranza come valore base;
  4. La riservatezza come impegno.

M. G. – Il Dovere, Lugano

Effetti della massoneria sulla società.

Una stima realistica degli effetti della massoneria sulla società dovrebbe riferirsi in prima istanza alla formazione degli individui come singole persone e alla coerenza dei loro intenti educativi, nonché agli obiettivi delle correnti di pensiero pertinenti con i loro tempi. Nello sviluppo della massoneria speculativa, e per lungo tempo, le persone che entravano in massoneria arrivavano da svariati gruppi professionali e, particolarmente nella fase iniziale, si trattava di persone delle cerchie aristocratiche, colte e alto-borghesi, mentre altre classi venivano generalmente escluse. Solo più tardi la libera muratoria ha ammesso persone della piccola borghesia, favorendo così la sua universalità: la collettività era divenuta tale e poteva così esercitare la sua azione psichica su ogni individuo limitatamente ai mezzi di comunicazione presenti e il raggio d’azione si ampliò di conseguenza.

La ricerca ha mostrato quanto la massoneria abbia avuto un ruolo in eventi collettivi quali ad esempio la rivoluzione francese, l’abbattimento di dogmi, ecc. In questi processi la massoneria non ha avuto una funzione portante come istituzione, cionondimeno i valori massonici di umanità e tolleranza hanno avuto un ruolo importante nell’evoluzione spirituale di singoli fratelli, riflessasi sui fenomeni collettivi per mezzo delle loro azioni fino a diventare politica poi messa in pratica fuori dalle logge. La massoneria ha avuto una funzione fondamentale come veicolo, che mantiene tutt’oggi: imparare in loggia e portare fuori, essere massoni in officina, ma soprattutto fuori. La massoneria non è mai apparsa come movimento e fattore scatenante all’origine di cambiamenti nella società, ha però avuto un ruolo di incoraggiamento e rafforzamento, come un catalizzatore. Lo si spiega facilmente con l’esempio della rivoluzione francese: non esistevano, solo per citare un esempio, commissioni cospiratrici massoniche, assolutamente no; le logge erano in prima istanza punti di incontro, di discussione e di comunicazione, luoghi di contatto personale.

La massoneria ha contribuito alla preparazione spirituale di evoluzioni della società attraverso l’impegno culturale,  umanitario ed etico dei singoli fratelli, in particolare, e con maggiore forza quando i comportamenti sociali e politici del mondo profano si sono trovati in contrasto con le concezioni etiche ed umanitarie della massoneria stessa. Questa azione catalizzante trova riscontri storici nell’illuminismo, nelle democrazie occidentali, nella nascita dei parlamenti e delle costituzioni moderne.

Idee e valori centrali della massoneria

La massoneria lavora allo sviluppo delle proprie idee centrali quali umanesimo, illuminismo e tolleranza. Si tratta di sviluppare un illuminismo riflessivo, una ricerca della verità che guardi dentro di sé, una tolleranza simbiotica, ovvero la relazione fra azioni o persone diverse, per trarne una tolleranza reciproca, un’energia positiva e un umanesimo moderno. Questi conseguimenti però non devono restare nelle officine, bensì portati fuori, diffusi e trasmessi. Oggi, rispetto ai tempi della rivoluzione francese, abbiamo potenzialità ben maggiori in questo ambito.

Questi sono temi sempre e ancora attuali che suscitano consenso, nonostante ci sia un vasto spettro di individualismi. È proprio in questi ultimi, equilibrati da una coscienza comune, che si potrebbe riconoscere un progetto per vedere la massoneria ed il suo sviluppo: quanto sia importante l’azione del singolo sugli altri, dentro e fuori l’officina, sulla società più in generale.

Ma come accade questo fenomeno? Si può forse spiegare con il riconoscimento dell’azione simultanea di tre sfere di valori:

  1. La razionalità delle scienze e della tecnica, che si può riassumere nella CONOSCENZA;
  2. La razionalità dell’etica che ragiona, valuta e si emoziona, che si può riassumere nei SENTIMENTI: il volere incrollabile, intelligente e disinteressato trionfa su tutto;
  3. La razionalità estetico-espressiva ovvero artistica, che si può riassumere nella SENSIBILITÀ: indispensabile per sviluppare capacità che non tutti hanno.

A mio modo di vedere, la massoneria si pone al centro di questi valori in modo complementare. Con questo intendo che non si tratta di valori contrapposti, bensì correlati in un equilibrio armonico universale al quale mirano tutti quelli che servono la massoneria (e non quelli che si servono della massoneria). No alla contrapposizione, sì alla complementarietà. Unire e non dividere.

Ognuno di noi si muove al centro del triangolo formato dalle tre sfere di valori citati. Coltivarli potrebbe essere il progetto per un illuminismo riflessivo insito in ognuno di noi, nel senso di un compito introspettivo che non viene mai concluso, ma portato avanti senza fine e votato all’incessante lavoro per il miglioramento di sé stessi. Rendendoci capaci al lavoro, assicuriamo per sempre il nostro avvenire e trasmettiamo la nostra energia agli altri in maniera complementare e mai contrapposta. Ascoltare unisce.

Oggi il raggio d’azione di ogni singolo fratello si è ampliato parecchio, come pure il potenziale effetto sul mondo profano. Di conseguenza le tradizionali questioni inerenti cosa sia prescritto a uomo e società (v. modernismo) e cosa ci sia da scoprire e riconoscere diventano, attraverso la società e il singolo, qualcosa che può veramente venire definito e conquistato: ognuno di noi può fare qualcosa dentro e sempre più fuori dalla loggia. Così ho risposto alla domanda postami da un profano: “La massoneria non è sorpassata, tutt’altro, è più attuale che mai: è un’idea perpetuamente progressista, che sa costruire il suo avvenire ispirandosi al passato, verso un mondo migliore, guardando avanti con la preparazione intellettuale e morale degli uomini alla loro missione costruttiva”.

Ognuno di noi agisce da individuo atto alla trasmutazione universale del male in bene, come un artigiano illuminato dal progresso e sempre più abile costruttore nel realizzare il piano del Grande Architetto dell’Universo.

Mai come oggi il mondo e, di conseguenza, le vite degli uomini sono stati sottoposti a mutamenti così veloci. Ciò è dovuto anche alla comunicazione, che ha permesso un’esplosiva diffusione del sapere. Il pensiero razionalista oggi sembra rivolto ad esaudire i bisogni dell’uomo grazie alla tecnica ed all’economia, lasciando poco spazio alla spiritualità. Questa è una grande opportunità per far conoscere i valori della massoneria (conoscere, non diffondere: c’è una differenza, lieve ma importante).

Globalizzazione e comunicazione

Fino a qualche anno fa esistevano stati moderni che veicolavano ideologie più o meno normate. La globalizzazione ha poi portato progressivamente ad uno status postmoderno in cui le correnti idealiste hanno cominciato a lasciare posto ad una sorta di libero arbitrio ideologico, fino a portarci oggi in una dimensione nuovamente liberale.

La globalizzazione della società ha portato in generale ad un cambiamento delle condizioni esistenziali della democrazia. Nel passato questa si è sviluppata all’interno di nazioni. Oggi la globalizzazione ha fatto saltare i confini degli stati favorendo il carattere universale, e non nazionale, della democrazia. La massoneria può fare altrettanto.

In mezzo a tutti i suoi effetti nefasti, la globalizzazione porta aspetti positivi: grazie alla differenziazione si arriva a poter scegliere attraverso il pensiero, posto che ci sia una democrazia che favorisce pure il meccanismo dell’identificazione.

È un fenomeno riconoscibile nell’economia, nell’architettura, nel marketing, nella società. Basta confrontare i concetti di estetica delle marche per capire che l’ideale non è più prefabbricato, ma che la scelta oggi è simbolo di un progresso al quale ogni singolo porta il proprio contributo. È il singolo fruitore che cerca e sceglie, così si arriva ad una moltitudine di personalità differenziate grazie anche ai mezzi di comunicazione che conosciamo. Rispetto al passato assistiamo a una rivoluzione culturale di pensiero, che si esprime nell’estetica, nell’economia, nella società.

La massoneria non è estranea a questo fenomeno, come dimostra questo esempio: quante logge hanno un sito internet? Ognuno può interessarsi indisturbato alla massoneria e costruirsi la propria immagine. Scegliere la loggia a cui bussare? Sicuramente cinquanta, cento, duecento anni fa era un po’ più laborioso come processo. La condizione per una società libera e prospera è lasciata per molti aspetti alla creatività di singoli e gruppi e alla loro capacità di muoversi, così come lo era in origine nel primo periodo del liberalismo.

Il postulato politico della globalizzazione, e della società, potrebbe allora essere quello di una democrazia diffusa, globale, che tendenzialmente va nella direzione dell’ideale massonico al quale ognuno di noi può dare il suo contributo dentro, ma soprattutto fuori dalle officine:

  • un ordine di diritto e di pace per vincere la violenza;
  • un corretto quadro d’azione atto a favorire una società della cooperazione, includendo le condizioni sociali ed economiche atte all’esistenza economico spirituale dell’individuo;
  • una risoluzione efficace dei problemi, che eviti alle differenze d’opinione di trasformarsi in conflitti prima dovuti a poste in gioco, per poi passare allo stadio irrazionale dell’emotività contrapposta.

In poche parole coltivare conoscenza, sentimenti, sensibilità propri del singolo, più in esteso (applicati ad una collettività): giustizia, solidarietà, umanità.

La globalizzazione ha sicuramente portato uno squilibrio nel nostro mondo, ma se veicolata in maniera corretta (identità, aspettative, scelte), con valori coltivati (v. funzione delle officine), può essere costruttiva ed essere alla base di un nuovo liberalismo, stavolta scelto e portato dal singolo, per costruire un grande edificio. Globalizzazione, neoliberalismo e comunicazione sono tre grandi temi apparentemente profani, ma hanno pur essi risvolti nella massoneria come opportunità non per fare proselitismo, ma per mettere a disposizione di più persone una spiritualità progressista. Oggi come ieri la massoneria non può venire spiegata, ma vissuta, ed è solo il nostro spirito a portarci lì, non il nostro sapere. Giustizia, solidarietà e umanità non si imparano, si hanno nel cuore. Questo è quello che possiamo fare per la società.