La Massoneria come forma di conoscenza simbolica

Oltre al sistema ricettivo e reattivo, comune agli altri organismi, nell’uomo si trova anche il sistema simbolico la cui apparizione trasforma tutta la sua condizione esistenziale.

A differenza dell’animale l’uomo vive in una realtà più vasta ma anche in una nuova dimensione della realtà. L’uomo non vive più in un universo puramente fisico ma in un universo simbolico. Il linguaggio, il mito, l’arte, la religione, la scienza fanno parte di questo universo. L’uomo non si trova più direttamente a confronto con la realtà. La realtà fisica sembra retrocedere man mano che l’attività simbolica dell’uomo avanza. L’uomo si è circondato da forme linguistiche, di immagini artistiche, di simboli mitici e di riti religiosi a tal punto da non poter vedere e conoscere più nulla senza questa mediazione. È l’attività simbolica dell’uomo a creare il mondo, a dargli forma e senso, a organizzare la sua esperienza. Si può dire che l’uomo viva in una particolare condizione della realtà che è quella dell’universo simbolico. Attraverso il linguaggio l’uomo produce simboli e sviluppa la civiltà. Con il linguaggio, la religione, la scienza l’uomo si è costruito il proprio universo simbolico, che lo mette in grado di capire e organizzare la propria esistenza. Proprio nella cultura si apprezza il processo di autoliberazione dell’uomo, il suo potere di costruirsi il proprio mondo. Con la sua attività simbolica l’uomo ha superato i limiti della vita organica e i simboli sono appunto ciò che dà forma e senso, cioè ciò che struttura il modo di vedere il mondo.

L’uomo è un animale simolico

«Ciò che turba e agita l’uomo non sono le cose ma le sue opinioni e le sue fantasie intorno alle cose» (Epitteto)

Sulla base di tali premesse Cassirer ritiene che sarebbe il caso di correggere la definizione aristotelica di uomo come animale razionale e sostituirla con la definizione di uomo come animale simbolico. In effetti oltre al linguaggio logico e scientifico esiste quello dell’immaginazione poetica. Il linguaggio non esprime soltanto pensieri ed idee, ma anche sentimenti ed affetti. Una delle intuizioni fondamentali del simbolismo è che sotto la realtà apparente, quella percepibile con i sensi, oggetto di studio scientifico, si nasconde un’altra realtà, più profonda e misteriosa, a cui si può giungere solo per mezzo dell’intuizione simbolica. I poeti simbolisti manifestarono la propria sfiducia nella scienza che, studiando i rapporti di causa-effetto nello spazio e nel tempo oggettivi, non sarebbe capace di penetrare nelle oscure profondità dell’animo umano, né di spiegare i desideri dell’inconscio, i sogni, il bisogno dell’uomo di esplorare l’ignoto e di entrare in comunione con l’infinito.

Da questo punto di vista la ragione calcolante non sembrerebbe lo strumento migliore per penetrare queste realtà profonde; servirebbe una facoltà diversa, in particolare l’intuizione. L’arte, che si fonda appunto sull’intuizione, rappresenterebbe un mezzo o forse l’unico ausilio più efficace e adatto per esplorare e rendere accessibile ciò che è ignoto e a volte irrazionale.

Un nuovo linguaggio

Per questi nuovi contenuti i simbolisti elaborarono un linguaggio nuovo, non più logico ma analogico, che permetteva di portare alla luce le corrispondenze ed i misteriosi legami esistenti tra le cose più diverse; questo perché la parola deve possedere la virtù magica di evocare la realtà profonda nascosta dietro le apparenze, deve avere la capacità di evocare molteplici emozioni che l’iniziato avverte come simultanee. Per esprimere i nuovi accostamenti fra stati d’animo, sensazioni, immagini i Liberi Muratori ricorrono spesso a una moltitudine di simboli. Entrare in un Tempio massonico significa entrare in un mondo di simboli. Il Tempio è il simbolo dell’Universo e nel Tempio tutto è simbolo. Il metodo massonico è un metodo simbolico. Come sottolinea Luc Nefontaine il simbolismo gioca un ruolo di riconciliazione tra la religione e la scienza, tra lo spiritualismo e il materialismo, tra l’irrazionale ed il pensiero logico. Il cervello sinistro è il cervello verbale, sequenziale, temporale, logico, razionale, analitico. È quello della nostra scrittura lineare, modellata sul linguaggio verbale, che fornisce una visione analitica del mondo. Vede i dettagli ed è specializzato nel trattamento analitico dei dati ed esige la capacità di operare delle sottili distinzioni. In Occidente sembra che abbiamo sviluppato particolarmente il cervello sinistro. All’emisfero destro, quello del pensiero senza parole, corrispondono le capacità musicali e artistiche, l’intuizione e la creatività.

Il Tempio è il simbolo dell’Universo e nel Tempio tutto è simbolo.

È il cervello muto, non verbale, conosce senza parole. Reagisce emozionalmente a delle immagini ma non sa dire perché né descrivere ciò che ha visto. È simultaneo, analogico, sintetico, intuitivo. Vede l’intero più che le singole parti. Coglie le metafore, ha il senso del ritmo, della tonalità del linguaggio. Il linguaggio del cervello destro è innato e opera direttamente, opera in modo istantaneo sulle unità elementari del pensiero che combina in qualche millesimo di secondo. Non utilizza né grammatica né parole. Oggi il dogma dell’assenza di pensiero senza linguaggio è sempre più messo in discussione. L’idea secondo la quale il linguaggio si identificherebbe al pensiero è rimessa in discussione dagli ultimi ritrovati delle scienze cognitive. Il linguaggio appare invece come uno strumento al servizio del pensiero, un mezzo per solidificare le idee e per manipolarle più facilmente. Il Massone che si apre al simbolismo va al di là della dualità del pensiero del cervello umano, diviso in emisfero destro, luogo del pensiero globale, poetico e analogico, ed emisfero sinistro, luogo del pensiero verbale, logico ed analitico. La conoscenza alla quale aspira è il risultato di un’interazione armonica di queste due facoltà. Non dovrebbe sussistere conflitto tra le loro prospettive ma semplicemente un’utile e duttile complementarietà. D. B.