L’Istruzione in Massoneria

Il verbo instruere, tratto dal mondo militare, rimanda a qualcosa che viene sollecitato dall’esterno, mentre educere rimanda a qualcosa che, pur essendo sollecitato da qualcuno, deve venir fuori da colui che dichiara la sua disposizione ad essere educato. Tra le azioni espresse dai due verbi c’è dunque una notevole differenza.

A. G., Oratore Loggia «Veritas», Locarno (Revista massonica svizzera agosto/settembre 2009)

IN-STRUERE significa letteralmente COSTRUIRE QUALCOSA IN QUALCUNO. Vi è, quindi, un lavoro di tipo verticale, per non dire addirittura gerarchico, ma anche orizzontale, reciproco; sia nell’uno che nell’altro caso il destinatario riceve l’istruzione in modo assolutamente libero, partecipe ed attivo. Introduciamo l’importante argomento dell’istruzione, ricordando in modo puntuale alcuni scopi dell’Ordine Massonico:

  • L’Ordine Massonico si riferisce ed è depositario di una Tradizione millenaria che deve essere mantenuta nel tempo, in quanto tramandata in virtù dell’Applicazione, della Conoscenza e della Fiducia che noi, in quanto Massoni, riponiamo soprattutto nei Rituali.
  • Se la Tradizione è giunta fino a noi ed a noi è stato affidato l’importante compito di non interrompere il filo sottile che unisce il Passato al Presente ed al Futuro, dobbiamo sentirci nell’obbligo etico e morale di trasmetterla a quanti verranno dopo di noi e che vorranno scoprire i segreti profondi della bellezza insita nella conoscenza massonica.
  • Già gli ANTICHI DOVERI ci forniscono elementi imprescindibili in tal senso. È, di conseguenza, un bene percorrerli, studiarli e viverli dentro di noi, affinché vivano con noi e guidino le nostre azioni.
  • L’Istruzione è di conseguenza l’asse portante della Massoneria ed è, in tal senso, garante, non solo della continuità, ma anche del rispetto verso coloro i quali, in passato, hanno costruito per noi gli insegnamenti più belli della storia dell’Umanità e ci invitano a custodirli con amore nel corso del tempo a venire.

Osserviamo, quindi, che il concetto stesso di Istruzione richiama alcune nozioni che ritroviamo nella vita profana: queste nozioni di base vanno considerate imprescindibili anche ai sensi della costruzione di una Massoneria universale che ponga l’obiettivo specifico di ADOPERARSI AFFINCHE L’ORDINE INIZIATICO, COSÌ COME CONCEPITO DAI NOSTRI AVI, PERDURI NEL TEMPO E CONSEGNI LA TRADIZIONE AI POSTERI, segnatamente per quanto riguarda: – l’Apprendimento o il modo di apprendere, – la Comunicazione i cui vari sistemi permettono l’apprendimento e la trasmissione.

L’Apprendimento

Significa innanzitutto portare all’interno, ossia fare propria, un’informazione, un’idea, un contenuto che prima viveva all’esterno. Si tratta di un processo di metabolizzazione che si basa sul doppio movimento, reciproco e complementare, di Assimilazione (portar dentro) ed Accomodamento (adattare le vecchie strutture, ormai divenute insufficienti, alla novità funzionale).

È chiaro che, alla base del meccanismo di apprendimento, vi sono motori energetici della conoscenza quali la Motivazione e la Curiosità, ossia il desiderio profondo di ampliare i propri orizzonti nel tentativo di dare risposte a ciò che è sconosciuto. In Massoneria tali motori energetici sono peraltro presenti sin dall’inizio dell’impegno massonico, ben rappresentati dalla promessa del neofita in occasione della sua Iniziazione. Già l’etimologia del termine apprendimento insegna ed apre le porte alla comprensione.

AD – PRAE – (G)END – MENTUM:

  • Ad, preposizione allativa, andare verso, andare in direzione di.
  • Prae, in latino indica qualcosa che situa davanti al soggetto, prima del soggetto, sia spaziale che temporale (vi è qualcosa che mi è spazialmente di fronte; vi è qualcosa che esiste ancora prima che io esista).
  • (G-)END, radice sanscrita che assume il senso di Aggrapparsi, prendere, attaccarsi, da cui, ad esempio i verbi prend- ere, appr-end-ere, ma anche edera, ed-ema, sempre però con il senso di aggrapparsi a qualcosa.
  • Mentum, nella lingua latina, il suffisso mentum lascia intendere il risultato di un’azione, un’operazione giunta al termine, ovvero un procedimento o qualcosa che è stato concluso, che è stato portato a compimento.

Dunque, movimento che tende ad avvicinare, chi apprende, a qualcosa di sconosciuto, che pre-esiste nello spazio e nel tempo. Qualcosa a cui tendere, nel tentativo di farlo proprio, di fare convivere dentro di noi quello che era fuori di noi, per renderlo famigliare, poiché la ricerca – almeno in quel settore – ha appagato il desiderio di sapere (il fatto è compiuto).

Non è irrilevante osservare come nell’ormai noto Mito di Narciso si voglia attribuire allo stesso una tendenza a volersi specchiare nell’acqua, affascinato dalla sua stessa immagine fino a morirne. Un’interpretazione diversa, molto aderente però a quanto qui in discussione a proposito del concetto di apprendimento, parrebbe, al contrario, indicare in Narciso il desiderio di investigare un mondo – quello acquatico – dal quale proviene biologicamente l’essere Umano e dal quale si è staccato al momento della sua nascita; va da sé che tanto sulla prima quanto sulla seconda interpretazione può essere giocato il futuro stesso della massoneria. È noto, infatti, che il nostro Ordine vive da sempre – conseguentemente ad una serie di contingenze che affondano le radici nella sua stessa storia – la dicotomia tra Esoterismo ed Essoterismo: una prima via tendente all’esaltazione delle forze energetiche interiori ed una seconda, non necessariamente più profana, che mira all’insegnamento dottrinale che le varie confessioni hanno tramandato fino a noi. Nulla di più legittimo, quindi, all’interno di un corpo di pensieri filosofici che tocca tutte le dimensioni possibili che l’Essere Umano può adottare e seguire per raggiungere la sfera della Conoscenza. È d’altra parte utile, in questa sede, mettere in luce i rischi che tale dicotomia (peraltro non insormontabile) potrebbe creare in seno alla Massoneria Universale allorquando questi due termini dovessero essere applicati erroneamente nei modi, nei luoghi e nei tempi.

L’atteggiamento essoterico è certamente fondamentale ai sensi dell’istruzione dei neofiti. Ma lo sarebbe ancora di più qualora, congiuntamente a questo modo dell’apprendere e del trasmettere, venisse prestata maggiore attenzione alle caratteristiche più sensibili dei riceventi, con particolare riferimento sia allo scrutinio delle qualità dei bussanti sia alla formazione dei neofiti: trovare un punto di incontro tra, da una parte ciò che sta dentro, nel profondo dell’animo del Massone e, dall’altra, tutto ciò di esterno o di dottrinale a cui egli può confrontarsi non è affatto un’impresa impossibile, ma è addirittura auspicabile, soprattutto se si considera che imparare a navigare sull’onda di questa doppia implicazione sarebbe di fondamentale aiuto per capire meglio la continuità tra il mondo iniziatico e quello profano. Gli atteggiamenti esoterico e essoterico sono pertanto da considerare le due facce di una stessa medaglia, i due possibili significanti che rimandano al significato primo, ovvero quello che sospinge ogni Massone a ricercare il suo rapporto intimo con il G.A.D.U e, per quella via, a compiere coraggiosamente il suo percorso di perfezionamento. Compito fondamentale della Massoneria (ma sarebbe più corretto dire dei Massoni) è allora quello di fare chiarezza circa le modalità di trasmissione dei Valori dell’Ordine ai nuovi Fratelli ed a tutti coloro che sono o vengono dichiarati amici ma che, prima o poi, potranno essere anche nostri Fratelli. L’attenzione che ogni buon Massone dovrebbe prestare alle persone del proprio ambiente sociale e lavorativo, dovrebbe quindi essere orientata e guidata dalla sua stessa formazione e dalla chiarezza che egli ha saputo fare dentro di lui tra queste dimensioni fondamentali legate al modo di trasmettere. Un po’ come dire: l’attenzione che un buon Massone saprà dirigere verso un possibile bussante – ma anche il semplice fatto di accorgersi della richiesta di quest’ultimo – è in stretta funzione di come lui, come Massone, avrà saputo fare la sintesi, nel corso della sua istruzione, tra le importanti dimensioni essoterica ed esoterica.

La Comunicazione

Immaginiamo tre sistemi di comunicazione che descrivono i rapporti tra due gruppi distinti. Esaminiamo, dapprima, quanto accade nel mondo profano. In un secondo momento opereremo un tentativo di adeguare questi sistemi all’Ordine Massonico, tentando di individuare quello che più si addice all’Ordine Iniziatico. Pur appartenendo tutti i Fratelli allo stesso Ordine, non ci poniamo sullo stesso piano. Infatti, all’interno del trinomio Fratellanza, Libertà ed Uguaglianza, quest’ultima – a differenza delle prime due – corrisponde ad un obiettivo da raggiungere: i gradi di Apprendista, Compagno e Maestro, infatti, non ci pongono sullo stesso piano; l’Apprendista impara, il Compagno collabora, il Maestro costruisce l’immagine del mondo e insegna. E, aggiungerei, il Maestro insegna soprattutto a sé stesso!

Primo sistema: la Propaganda

Il Gruppo A, formato dai giornali affiliati all’area vaticana, è antagonista del Gruppo B, rappresentato dai giornali affiliati all’area della sinistra. Tra questi gruppi circolano esclusivamente stereotipi, idee preconcette e pregiudizi. I comunisti sono a favore dell’aborto, mentre il Vaticano, contrario all’aborto, vuole incrementare le nascite e mantenere le sue posizioni intolleranti. I due gruppi, antagonisti, restano arroccati sulle loro posizioni e non cambiano le loro opinioni. Fanno del volantinaggio e si pongono in una posizione intollerante, gli uni di fronte (contro) agli altri. Ciò corrisponde alla propaganda; le due posizioni non si incontreranno mai.

Secondo sistema: la Diffusione

Il Gruppo A, i medici specialisti, e il Gruppo B, altri scienziati specialisti, hanno gli stessi obiettivi. Scrivono sui vari bollettini specializzati: mittente e destinatario parlano la stessa lingua e comunicano tra loro su temi ed argomenti in qualche modo conosciuti. Le opinioni, fondamentalmente uguali, si rinsaldano e, nel migliore dei casi, si solidificano: il fumo fa male alla salute, la prevenzione del cancro alla mammella passa attraverso i controlli regolari, il preservativo contribuisce ad eliminare i rischi di contagio dell’AIDS. Il gruppo A è solidale con il gruppo B e parla la stessa lingua. Si parla allora di diffusione, processo attraverso il quale vengono scambiate per lo più opinioni già conosciute e condivise.

Terzo sistema: la Propagazione

Gruppi A e B sono diversi, ma si ascoltano reciprocamente, sono disposti a rivedere le proprie modalità di comunicazione e a correggerle. È questo il sistema della propagazione. È il tipico sistema comunicativo insito nello scambio Allievo/Docente, soprattutto all’interno di un sistema formativo coraggioso, innovativo ed efficace. I due gruppi sono suscettibili di modificare le proprie attitudini. Reciprocamente, i membri dei Gruppi A e B, sono disposti a rivedere i propri schemi, a correggere i loro punti di vista, a modificare i sistemi, i metodi di comunicazione e i dispositivi di valutazione. Ciò corrisponde ad un arricchimento del sistema formativo che diventa, di conseguenza, più efficace e funzionale. Il soggetto ricevente è messo nella condizione di metabolizzare i contenuti, di appropriarsene, modificando così i punti di vista precedenti, le credenze e le eventuali teorie ormai divenute obsolete.

Appare ovvio che, essendo la Massoneria una vera e propria scuola di vita, il concetto di istruzione non può fare altro che orientarsi verso un sistema di comunicazione del terzo tipo, ovvero laddove il rapporto Padrino/ Figlioccio e Maestro/ Apprendista risponde fondamentale al meccanismo di Propagazione e, con esso, alla modificazione delle attitudini, non solamente del soggetto che impara, ma di tutto il sistema formativo (anche il Maestro impara ad essere Maestro). In questo senso, in Massoneria l’atto di apprendimento dovrebbe consistere non soltanto nella trasformazione dei soggetti ai sensi di quanto espressamente contenuto nei Valori dell’Ordine (é possibile imparare ad essere umili? O buoni? O sensibili?), ma in una costante riflessione sui valori e sulle trasformazioni possibili degli stessi all’interno di una società in continua trasformazione.

L’Istruzione

Il breve richiamo alla teoria della Comunicazione, proprio in quanto questa rappresenta un tema centrale della Massoneria Universale, ci suggerisce qualche riflessione e – si spera – qualche punto fermo riguardante l’Istruzione, sul quale accordarci, sia all’interno delle singole Logge sia tra le varie Logge. Ecco, riportate in modo puntuale, alcune di queste riflessioni.

  • L’Istruzione deve mirare al processo di Propagazione e, quindi, a modificare in chi la riceve (così come a chi la impartisce) le proprie condotte ed i propri comportamenti, non solo in seno alla Loggia, ma anche (e forse imprescindibilmente) nella vita profana. Il Massone deve cercare dentro di sé, ad esempio, il senso ed il significato degli strumenti muratori (di lavoro), nonché la loro applicazione nella vita quotidiana e nel rapporto interpersonale e sincero con i Fratelli.
  • I passaggi insiti nelle trasformazioni informazione-sapere-conoscenza devono essere graduali e, in qualche modo, ricalcare i gradi di Apprendista, Compagno e Maestro. Dapprima si acquisiscono gli strumenti di lavoro, il Tempio, i passi, le batterie ecc… e, solo in un secondo momento, è dato libero sfogo alle interpretazioni soggettive.
  • Un analoga progressione dovrebbe caratterizzare le tavole degli apprendisti, partendo da temi a carattere descrittivo per giungere – in occasione della tavola di passaggio – ad elaborati sempre più personali, fino a far sentire la voce del loro Cuore.
  • La Fratellanza non è un diritto acquisito, bensì un dovere che si costruisce nel corso del tempo, della frequentazione dei Fratelli e dei Lavori di Loggia. Pertanto, il concetto di Fratellanza è assoggettato alla Disciplina, allo Studio, all’Autocontrollo ed al Silenzio. Ancora una volta, quindi, la Fratellanza è un legame che si apprende, si costruisce nel corso del tempo ed in virtù dell’Istruzione.
  • Trattandosi di una struttura Verticale in Massoneria c’è chi trasmette (i Maestri) e c’è chi si applica nell’apprendimento (gli Apprendisti ed i Compagni).
  • A loro volta, Compagni e Maestri sono tenuti a continuare, perseverare nell’Istruzione, sempre protesi verso il disvelamento del loro Sé, nell’umiltà ed alla costante ricerca del perfezionamento.
  • Informazione, Sapere e Conoscenza assumono per il Massone una connotazione particolare, ma – dal punto di vista del rigore – non così distante da quanto accade nel mondo profano o in quello scientifico. È ovvio che in Massoneria vi sono dei limiti etici, morali e filosofici che non permettono di trattare qualsiasi tema o argomento, soprattutto laddove questi ultimi possono turbare le coscienze degli Apprendisti e demotivarne il cammino.
  • Il Massone deve sapere quindi orientarsi nella ricerca delle buone informazioni e deve altresì saper trasmettere in modo inalterato i contenuti appresi (Informazione). In tal senso il ruolo del Padrino è imprescindibile.
  • Il Padrino, ma anche tutti i Fratelli Maestri che compongono la Loggia, devono contribuire alla corretta propagazione dei concetti classici della Massoneria, essendo profondamente convinto che tale sapere consiste soprattutto in uno scambio amorevole, fraterno e comprensivo. Lo scambio deve poter avvenire in perfette Libertà e Tolleranza, senza vergogna e senza timori di venire giudicato.
  • Il Massone sa che solo in virtù dello scambio dei saperi, dell’accettazione dell’altro, così come della sua disposizione a cambiare i suoi stessi schemi di pensiero potrà accedere alla Comprensione dell’Amore Universale.
  • Per il Massone, il suo intimo rapporto con il G.A.D.U., la sua Conoscenza, le sue Intuizioni potranno essere rese trasmissibili ad altri nella semplicità, se non addirittura nel silenzio e nell’ascolto partecipe della voce del Cuore.

Pensiero conclusivo

Lo scambio, la circolazione e la trasmissione dei Saperi, all’interno della Fratellanza, devono tener conto di una serie di condizioni e di modalità di funzionamento. La mia preoccupazione è proprio quella di segnalare per tempo, con queste righe, tutta una serie di precauzioni che è necessario ed imprescindibile prendere oggi, se desideriamo che una parte della nostra stessa vita – quella che ci ha portati a bussare alla porta del Tempio – non venga buttata al vento e si disperda come un orpello acquistato al mattino e, stancamente, depositato in un dimenticato cestello verso sera.

La domanda fondamentale che è necessario porsi all’interno dell’Ordine Massonico, in un momento storicamente difficile, poiché considerato da più parte morente, è come individuare i canali (d’apprendimenti, di comunicazione e d’istruzione) attraverso i quali poter mantenere in vita un insieme di insegnamenti fra i più belli e significativi che la storia, rispettivamente la Tradizione, ha consegnato alla nostra Modernità.