Il ruolo della Massoneria nella società odierna

I valori massonici sono eterni e pertanto più che mai moderni

La Massoneria può fornire, oggi più che mai, un contributo essenziale all’umanità, mettendo in campo valori nuovi e storicizzando quelli tradizionali e perenni, cioè applicandoli in modo originale alle condizioni attuali dell’umanità, perché propugnino quelli della dignità, della libertà e del rispetto del singolo nella diversità.

M. Z., Loggia «Brenno Bertoni» Lugano (Revista massonica svizzera dicembre 2005)

Lo Spirito del Tempo degli anni 2000 dà pochi segni di certezze deontologiche, e nel corso di questi ultimi anni si ha quasi avuto l’impressione che i Fratelli Massoni si stiano sempre più lasciando coinvolgere da argomenti che esulano chiaramente «dagli obiettivi e dalle relazioni» proprie della Massoneria. Le motivazioni di questo allontanamento sono molteplici, e il fatto stesso che si verifichi dimostra che è arrivato il momento di fare un esame più approfondito riguardo a quello che è la Massoneria, a quanto sta accadendo e quali misure intraprendere, qualora necessario, per trasformare tendenze poco consone e stimolare energia ed entusiasmo verso percorsi accettabili. In questo difficile mondo, nel quale le tradizionali certezze sono perdute, può avere un senso e una funzione la Massoneria che pretende di chiamare a raccolta gli uomini liberi e di buoni costumi, la Libera Muratoria che ancora ripete nella sua tradizionale liturgia la formula secolare di «scavare oscure e profonde prigioni al vizio, per innalzare templi alla virtù e lavorare al bene e al progresso dell’umanità»? Obiettivo della Massoneria è il «miglioramento di sé», non in senso materiale bensì in senso di sviluppo intellettuale, morale e filosofico dell’intera persona e della sua psiche. Vale a dire, nel meraviglioso e toccante linguaggio del rituale, «prepararsi al ruolo di pietre viventi del grande edificio spirituale, non edificato con le mani, eterno nei Cieli». In quanto persona ipoteticamente intera, sviluppata, completa, il Massone deve, nel suo viaggio attraverso la vita e nel suo interagire con gli altri, rendere un contributo maggiore alla società in generale, realizzando e adempiendo la sua libera volontà espressa al momento dell’iniziazione, quella di rendersi «ampiamente utile tra i suoi Fratelli». Queste sono le nobili, legittime ed encomiabili aspirazioni dell’Ordine.

Valori perenni

Sin dalle sue origini la Massoneria ha contribuito in modo sostanziale al bene dell’uomo con le sue idee e le sue azioni, che sono state recepite e poste a fondamento delle società democratiche. Il lavoro muratorio, svolto nelle Logge, ha infatti permesso nel passato ai Fratelli di elevare la propria conoscenza e coscienza, e li ha così forgiati per costruire un’umanità migliore. La Massoneria, ancora oggi, è indubbiamente il solo luogo in cui uomini, legati dal vincolo di Fratellanza, possono accrescere la loro spiritualità, affinare la loro conoscenza esoterica, rinsaldare la loro morale e prepararsi a vivere socialmente in forza di quei valori massonici che costituiscono per ogni persona le linee guida per poter essere liberi ed esprimere le proprie potenzialità nel pieno rispetto delle diversità. Nell’epoca del villaggio globale e della globalizzazione insorgono problematiche che non possono essere superate solo in base a mere soluzioni economico-finanziarie, ma facendo sempre riferimento ai valori che guidano l’umanità. In questo contesto storico la Massoneria può svolgere un ruolo primario e centrale perché propugna i valori fondamentali della dignità, della libertà e del rispetto del singolo nella diversità, valori che sono a fondamento della convivenza civile e democratica, che deve ruotare intorno alla centralità dell’Uomo, con esclusione di ogni forma di intolleranza e discriminazione. È fondamentale a questo punto sottolineare un aspetto peculiare della Massoneria:

essa non ha interessi materiali da difendere, né posizioni di potere e di privilegio, di qualsiasi natura esse siano, e per questo è l’unica istituzione di uomini che si può adoperare liberamente e spassionatamente per la felicità dell’uomo.

Degrado e speranza

Purtroppo lo scenario mondiale suscita diverse inquietudini. La violenza esplosa in diverse parti del pianeta, le pulizie etniche, i genocidi nei continenti africano e asiatico, il terrorismo dei fondamentalisti religiosi e l’ossessione nazionalista denotano un malessere profondo che deriva da squilibri sociali, provocati anche dal tramonto delle ideologie, e che viene avvertito sia dagli individui, sia dalle collettività. Anche nel mondo occidentale, ricco e opulento, nonostante una diffusa e alta qualità della vita, non sono assenti contraddizioni che minacciano l’armonia e la stabilità sociale; ingiustizie economiche e sociali, discriminazioni di diversa natura, povertà nuove e vecchie, degrado ambientale, disagi psicologici ed esistenziali, nonché conflitti interetnici appaiono come un male dell’Occidente a cui si deve prestare un’attenzione ampia, fondata sui valori che proclamano la dignità della persona. Se nella società la misura di tutte le cose è l’uomo, anche noi Massoni dobbiamo prestare attenzione al mondo sociale ed esprimere i nostri valori, particolarmente in tutte quelle condizioni in cui non sono l’uomo e il suo bene la misura delle azioni, bensì gli interessi di parte, di qualsiasi natura essi siano, inclusi quelli economico-finanziari. I Massoni hanno fiducia nell’uomo e nel suo futuro; ciò, però, non significa che restano alla finestra a guardare, ma che devono far sì che i loro valori, la loro cultura e la loro etica siano messi a disposizione dell’uomo applicandoli alle diverse condizioni e alle specifiche problematiche. Il compito del Libero Muratore non è quello di comunicare certezze, ma di educare gli uomini ad affrontare situazioni nuove applicando principi perenni, a ricercare se stessi non solo nel proprio mondo interiore, ma anche negli altri. La tradizione, infatti, «non è il culto del passato o la nostalgia di un tempo che non c’è più», ma «è il senso della continuità e della trasmissione che ci preoccupa di rielaborare in senso culturale una vocazione naturale che abita in modo innato dentro di noi»; «la tradizione è l’essere nel divenire».

Anticipare i tempi

Per questo ritengo che la Massoneria possa fornire, oggi più che mai, un contributo essenziale all’umanità, mettendo in campo nuovi valori e storicizzando quelli tradizionali e perenni, cioè applicandoli in modo originale alle condizioni attuali dell’umanità.

Non dobbiamo mai dimenticarci che la nostra appartenenza alla Massoneria è una scelta di vita che va ben distinta dalla semplice affiliazione ad una associazione filantropica. Sigillo di questa scelta è la Promessa Solenne che ognuno di noi ha prestato in piena libertà: la Promessa Solenne implica il dovere di raccogliere le sfide che quotidianamente il mondo profano ci lancia, concretizzando così i veri principi Massonici. Ciò presuppone un miglioramento dell’Uomo, del Massone, che potrà così irradiare nella società civile a cui appartiene i valori necessari alla costruzione del Tempio dell’Umanità.

La Massoneria si distingue perché non offre alcun elenco delle azioni, ma che le ritiene quali concretizzazioni dei propri Principi. È la conoscenza e la comprensione dei Simboli che consente al Massone di intravedere la via che gli permetterà di agire nella vita profana seguendo i propri Principi, sempre in piena libertà: questo ci permetterà di essere ancora i veri anticipatori dei tempi, rafforzando in noi la convinzione dei nostri Ideali. Non saremo certo noi come Istituzione a poter intraprendere concrete azioni sociali o politiche, ma è indubbio che i nostri valori potranno sollecitarle e, se adeguatamente diffusi, far comprendere quanto essi siano necessari per il benessere dell’umanità. Il nostro compito, allora, è certamente culturale ed etico, e il nostro impegno è, da un lato, rivolto al dialogo e, dall’altro, all’educazione. A tal fine dobbiamo sentire come un dovere dialogare con tutti gli uomini e anche adoperarci in modo che in ogni condizione gli uomini si sforzino di dialogare, al fine di comprendersi, accettarsi, rispettarsi pur nelle diversità, e così evitare ogni forma non solo di intolleranza e di incomprensione, ma anche tutte quelle azioni che in modi diversi conducono a conflitti.

Educazione pedagogica

Dobbiamo prendere coscienza che il mondo è dominato da conflitti e da intolleranze, che non di rado sfociano in vere e proprie azioni belliche, anche se in modo per fortuna circoscritto. Intolleranza e fanatismo sono ancora spesso la fonte non solo di incomprensioni, ma di violenze di diversa natura, anche all’interno di una singola collettività, come accade nel caso della discriminazione razziale. In particolare, nelle società attuali, che sono sempre più di natura multietnica, multiculturale, multiconfessionale, è necessario che i Massoni diffondano i loro valori etici e spirituali e, così facendo, soddisfino il loro sentimento di sentirsi solidali con tutti gli uomini, al di là delle differenze di politica, di religione o di razza. La Libera Muratoria, attualizzando il principio della Tolleranza, e sviluppandolo in quello della promozione della persona umana, si fa portatrice di un messaggio tradizionale e nuovo: il rispetto di ogni uomo, la promozione delle diversità, la conoscenza dell’altro, l’eguaglianza dei diritti e la giustizia sociale, in modo che ogni uomo possa esprimere al meglio le proprie potenzialità, quei talenti che gli appartengono e la cui manifestazione può dare senso alla sua vita. Da qui la necessità di un impegno che possiamo definire educativo-pedagogico, rivolto in particolare, ma non solo, alle nuove generazioni, perché possano crescere con i valori del rispetto dell’altro, dell’eguaglianza delle diversità, con la comprensione dei disagi altrui, con lo spirito di offrire liberamente la propria solidarietà a chi ha bisogno. Il Massone, quindi, come educatore.

Imparare per migliorarci

Ma chi si prefigge l’obiettivo di educare deve essere a sua volta preparato al compito. Il punto fondamentale diventa allora capire se la nostra vita iniziatica, e il modo in cui compiamo i nostri architettonici lavori, siano formativi. In quanto Massoni non abbiamo, ovviamente, una risposta certa ed assoluta o, meglio ancora, giusta per definizione: possiamo unicamente portare il contributo della nostra esperienza personale. In Tempio, vivendo la nostra appartenenza alla Massoneria, percorrendo la nostra vita iniziatica, e partecipando attivamente ai lavori dell’Officina, possiamo imparare ed evolvere. Imparare soprattutto a non ergerci a giudici di tutto e di tutti, ad esaminare sempre ogni questione dal più alto numero possibile di punti di vista, a non affrettare le nostre conclusioni e ad essere comunque sempre pronti a cambiarle, a sforzarci di comprendere a fondo la posizione, le idee ed i comportamenti altrui, per enucleare quanto vi è in essi di positivo, di costruttivo e di utile, e per capire se quelle posizioni e quelle idee, diverse dalle nostre, non siano per caso, in tutto o in parte, corrette e condivisibili, e magari anche migliori delle nostre. Ma quel che più conta, e più mi affascina, è che in Massoneria possiamo imparare senza che nessuno direttamente ci insegni (almeno nell’accezione comune e più immediata del verbo insegnare). La partecipazione ai nostri architettonici lavori fa spontaneamente emergere quanto di meglio c’è in noi (edifichiamo Templi alla virtù) e ci aiuta a mettere in ombra gli aspetti meno piacevoli e forse anche esecrabili della nostra natura (scaviamo prigioni al vizio). Se imparare, come io credo, è un sostanziale sinonimo di migliorare, allora posso dire che la Massoneria aiuta tutti i suoi Iniziati a diventare Uomini migliori, e, quindi, l’azione che esercita su di noi è attuale.

Un antico proverbio recita: «Fa più rumore un albero che cade di un’intera foresta che cresce». È vero che, nella società contemporanea, in cui si idolatrano apparenza e visibilità, quasi tutti, attratti dal rumore, prestano attenzione solo all’albero che cade; è, però, altrettanto vero che è la foresta, ancora in piedi e composta da alberi vivi e saldi, a dare corso al processo noto come fotosintesi clorofilliana e, attraverso di esso, a liberare nell’atmosfera l’ossigeno, fonte della vita. Noi cresciamo e, nel silenzio (che, invero, tale non è) e nel riserbo dei nostri Templi, impariamo a liberare l’ossigeno nell’atmosfera. E cosa c’è di più attuale dell’ossigeno?