Massoneria un’idea moderna

Gli ideali massonici sono immutabili nel tempo

Durante il fine settimana del 5 e 6 giugno 2004 hanno avuto luogo a Lucerna le Assise di Gran Loggia della GLSA. In quell’occasione il GM della GLSA Alberto Menasche, con il suo Direttorio Ticinese, ha brillantemente raggiunto la metà del suo mandato. Durante il festoso e solenne Rituale di Gran Loggia della domenica il Grande Oratore Mauro Pedretti si è rivolto ai presenti con una interessantissima relazione che riportiamo integralmente qui di seguito (n.d.r.):

(Revista massonica svizzera agosto/settembre 2004)

Sono convinto che parlare di «Massoneria un’idea moderna» sia oggi di grande attualità e che questo tema meriterebbe ben più ampie discussioni e dibattiti all’interno delle nostre Logge. Posso già sin d’ora garantirvi che è intenzione del Direttorio di voler affrontare ed approfondire prossimamente questo tema assieme a tutti voi. Per il momento mi limiterò ad accennare ad alcuni aspetti che penso meritino di venire dibattuti ed approfonditi. Se guardiamo al passato ci accorgiamo per esempio che, nel XVIII secolo, la Massoneria contribuì in modo importante alla rottura degli schemi sociali preesistenti. L’Inghilterra abbracciò per esempio il concetto Newtoniano dell’Universo. La scienza e la ragione prevalsero sugli antichi schemi e sugli antichi concetti medievali. Anche oltre oceano la Massoneria si trovò intimamente coinvolta con i moti rivoluzionari americani. La Costituzione e le Leggi della giovane America si trovarono permeate in modo tangibile ed innegabile dai nostri Ideali Massonici. A quel tempo la Massoneria partecipò concretamente e con successo alla costruzione di una società migliore. A quel tempo la Massoneria era vista dai suoi membri, ma non solo, come un’organizzazione che insegnava dei principi che, se applicati coerentemente, avrebbero contribuito a creare una società migliore, più libera, più democratica e più giusta. A quel tempo i Massoni avevano una visione concreta del futuro ed erano determinati ad applicare i loro ideali anche al mondo profano con l’aspirazione di voler contribuire alla creazione di una società migliore non solo per i Massoni ma per tutta l’umanità. Questa importante spinta socio-politica andò però affievolendosi progressivamente ed incontestabilmente con l’affermarsi dello Stato di diritto. Questo declino del coinvolgimento concreto e fattivo dei Massoni a favore di uno Stato migliore iniziò praticamente in concomitanza con la fine della seconda guerra mondiale. Da quel momento in poi i Massoni fallirono di intervenire come in passato, in modo coraggioso ed illuminato, nel dibattito per il miglioramento della Società futura. Sembra quasi che, a partire dal dopoguerra, i Massoni abbiano perso lo spirito ed il desiderio di voler creare e modellare il loro destino. Da quel momento in poi, la Massoneria non si avventura più nel mondo reale, si racchiude in se stessa e si limita ad approfondire temi toccanti unicamente la sfera spirituale ed etica del singolo individuo. Da quel momento in poi, la Massoneria si accontenta di agire verso l’esterno unicamente attraverso modeste attività caritatevoli. Oggi si ha l’impressione che per la Massoneria i temi etico-morali ed i temi socio-politici appartengano a due mondi diversi. Oggi la Massoneria è molto lontana dal mondo reale, da quel mondo che, proprio secondo i nostri ideali e secondo i nostri Principi Massonici, noi vorremmo migliore! La Massoneria oggi è molto lontana dai problemi di politica socio-economica o dalla politica culturale della nostra società. La Massoneria oggi si limita unicamente ed egoisticamente allo sviluppo morale del singolo individuo e si è allontanata dal mondo profano in modo simile forse solamente a quello di certi monaci Buddisti! E tutto questo capita proprio in un momento in cui il mondo profano avrebbe profondamente bisogno dei nostri principi, dei nostri ideali di tolleranza e comprensione delle idee altrui, di fratellanza fra popoli e razze diverse, di uguaglianza fra persone di estrazione e culture diverse. Quanti dei nostri politici avrebbero qualche cosa da imparare dalle nostre semplici regole di comportamento e di rispetto delle altrui opinioni.

Ma torniamo per un momento ai problemi che affliggono il mondo attuale, limitando l’analisi al mondo occidentale che meglio conosciamo. Negli ultimi anni, in generale, il nostro benessere materiale è sicuramente aumentato. Abbiamo anche vinto molte malattie e risolto molti problemi concernenti la vita di tutti i giorni. Ma a dispetto di tutti comfort a disposizione non abbiamo però trovato la felicità, la pace e la tranquillità. Malgrado tutto questo progresso tecnologico l’uomo non è migliorato moralmente in ugual misura. Se ci guardiamo attorno cosa vediamo? Individui frustrati e stressati, gente malcontenta, ognuno vuole maggiori diritti, ognuno desidera maggior sicurezza, ognuno domanda maggiore benessere. Ad ogni piè sospinto noi sentiamo parlare di diritti, ma quante volte sentiamo parlare di doveri o di obblighi? Mai! Cosa può insegnare la Massoneria a questo mondo moderno? La Massoneria ci insegna i doveri che abbiamo verso gli altri; ci insegna i doveri e gli obblighi verso la famiglia, la comunità, il paese. Ad ogni diritto corrisponde un dovere o un obbligo. La Massoneria parla poco di diritti ma ha molto da dire sui doveri e sugli obblighi che ognuno di noi dovrebbe rispettare. Se ognuno di noi facesse il suo dovere, tutti ne approfitterebbero e nessuno avrebbe bisogno di gridare ai propri diritti. I nostri antenati, i Massoni operativi, lavoravano utilizzando la forza delle loro braccia. L’idea del lavoro è da sempre intrinsecamente legata alla Massoneria. Per questo noi possiamo di nuovo insegnare al mondo attuale che il lavoro è qualche cosa di onorevole, che il lavoro è necessario e meritevole e che il lavoro aiuta a raggiungere la felicità interiore. È essenziale che la Massoneria prenda coscienza di questa sua forza. È essenziale che la Massoneria trovi di nuovo il tempo e la voglia di dialogare e di formulare delle proposte in risposta ai bisogni e ai problemi della nostra società. I nostri Fratelli debbono sentirsi preparati ed in grado di comunicare al mondo profano queste nostre idee e debbono saper portare all’interno delle varie istanze ed istituzioni del mondo profano queste nostre proposte. Dobbiamo di nuovo mostrare al mondo profano che la Massoneria è un’organizzazione che vuole partecipare attivamente, e non solo a parole, al bene e al progresso dell’Umanità. I nostri Fratelli debbono sentirsi fieri di appartenere ad una Associazione disposta a impegnarsi e a combattere per un mondo migliore. Questo guardare avanti e saper discutere di idee nuove darà al nostro Ordine una nuova vitalità e il sentimento che la Massoneria desidera partecipare in modo costruttivo al bene e al progresso della nostra società. All’uomo moderno piace essere associato con istituzioni efficienti e ben strutturate. Se esaminiamo il nostro Ordine da un punto di vista puramente amministrativo ci accorgiamo che abbiamo un numero incredibile di Ordini e Gradi. Il risultato è che la Massoneria è divisa in un grande numero di unità che per definizione divide le risorse a disposizione. I nostri sforzi sono diluiti in una molteplicità di Associazioni che diluiscono a loro volta l’efficacia della nostra azione. In questa ottica dovremo probabilmente in futuro riesaminare criticamente tutta la nostra struttura massonica e capire se questo dispendio di energie non sia controproducente alla nostra immagine e funzione. Finché continueremo a diluire il nostro tempo e le nostre energie in una serie infinita di Ordini e Associazioni simili tra loro ed ognuno inteso ad avere funzioni analoghe, è impossibile che il profano possa farsi un’immagine positiva della Massoneria. Il Massone moderno non può accontentarsi di vedere l’Ordine semplicemente come una vecchia venerabile fratellanza dove degli amici trascorrono in compagnia ore piacevoli. Il Massone moderno non può nemmeno continuare a vedere il nostro Ordine unicamente come un meccanismo adatto ad imparare poche e semplici lezioni morali, attraverso l’uso di simboli e Gradi. Se il Massone potesse vedere l’Arte come una Istituzione prestigiosa dove i Fratelli possono anche dibattere e confrontarsi su idee e problemi attuali importanti, dove potere e influenza vengono usati per il bene della società, allora questo potrebbe essere l’inizio di una apertura positiva del nostro Ordine verso il mondo profano.

Se invece il Massone continua a vedere l’Ordine unicamente in funzione dello sviluppo morale interiore personale di ognuno di noi, allora è evidente che la possibilità di intervenire concretamente nel mondo profano è preclusa per definizione. Se invece il Massone comprende che il «non parlare di politica» si riferisce al non parlare di politica partitica in una Loggia coperta, se capisce che la regola di «non parlare di questioni di religione » si riferisce unicamente al non parlare di questioni confessionali in una Loggia coperta, allora si, potremo progredire. I Massoni potranno incontrarsi, discutere, analizzare e dibattere sulle vere questioni morali sui grandi problemi di oggi e farsi un’opinione basata sui nostri Principi Massonici. Così facendo il Massone coltiva e illumina la sua ragione e si prepara a contribuire concretamente alla grande causa di voler un mondo migliore.

La Massoneria possiede caratteristiche uniche che la differenziano da altre Istituzioni e che la predispongono in modo naturale a poter intervenire con autorevolezza e credibilità in tale senso. La Massoneria non ha mai avuto un’interpretazione unilaterale della storia. Non esiste nessun fatto storico che, se provato errato, possa mandare la Massoneria in crisi. I Principi Massonici di verità, eguaglianza e tolleranza, si integrano in modo perfetto nell’etica delle società occidentali moderne. La storia della Massoneria è relativamente senza macchia. Non vi sono Inquisizioni di cui la Massoneria deve scusarsi. Nessun Imperialismo che possa piazzare la sua immagine in cattiva luce. Nessuna guerra di cui deve rispondere. Nessuna persecuzione sistematica di cui dichiararsi colpevole e nessuna intolleranza religiosa o razziale. La Massoneria può vantare una lunga storia, a livello internazionale, dove l’appartenenza all’Ordine non è mai stata condizionata dalla razza, dal credo religioso o dalla nazionalità. Nell’ambito delle nuove economie globali emergenti, grazie al suo internazionalismo di lunga data, la Massoneria si trova nella posizione di poter rispondere in maniera credibile ed autorevole per esempio alle questioni di etica e di morale con cui queste nuove realtà economiche e sociali si trovano confrontate. E non da ultimo, il lungo e storico cammino basato sulla ragione e sugli ideali dell’illuminismo la fanno l’Istituzione predestinata per antonomasia a divulgare la futura filosofia morale del 21 esimo secolo.

Ma prima di imbarcarci in questa missione, i Massoni dovrebbero farsi un’idea articolata ma chiara di che cosa è la Massoneria e che cosa rappresenta. La Massoneria non è una filosofia semplicistica. La sua missione è di esaltare i valori dell’anima umana e non di confinarla. Il suo scopo è di aumentare e non di diminuire le libertà degli uomini. La sua funzione è di coltivare e non di manipolare il pensiero umano. La Massoneria non vede l’uomo come mero ingranaggio nei meccanismi di uno stato industrializzato. Lo vede invece come una creatura nobile che sa scrutare con curiosa meraviglia nel pensiero del Grande Architetto dell’Universo. La Massoneria non vede l’uomo come una creatura bestiale legata alla cruda ricerca del piacere, lo vede piuttosto come una creatura complessa che lotta alla ricerca della verità e di una felicità basata su valori veri e duraturi. Non lo vede come un naufrago che si dibatte senza speranza in un mare sempre in tempesta, ma lo vede piuttosto come persona in grado, attraverso l’uso del pensiero e della ragione, di padroneggiare i tumulti della vita. La Massoneria è un’idea moderna perché i suoi ideali, la sua morale, la sua filosofia e la sua spiritualità sono delle costanti sempre attuali e immutabili nel tempo. La Massoneria è un’idea moderna in grado di dare un senso alla vita delle giovani generazioni future. Ma per adempiere a questa missione il Massone moderno non deve vergognarsi od avere paura di essere Massone ma deve di nuovo avere il coraggio di ritornare a promuovere i suoi ideali anche all’esterno delle Logge, nel mondo profano, e deve di nuovo avere il coraggio, se necessario, di ritornare sulle barricate.