La Massoneria e i fondamenti dei Diritti umani

Tra i progressi sociali più importanti sostenuti dalla Massoneria penso che vi sia senz’altro la difesa e la promozione dei diritti umani. È sufficiente ripercorrere le principali tappe del loro itinerario storico per rendersi conto del ruolo centrale della Libera Muratoria nella loro identificazione e giustificazione, nonché nel loro accoglimento entro sistemi giuridici e politici e nell’effettiva applicazione delle norme che dovrebbero tutelarli.

Una buona parte della storia della civiltà è determinata dalla lotta per i Diritti umani; questa battaglia non è ancora vinta tenuto conto del persistere di una continua violazione di tali Diritti in molti paesi come testimoniano i rapporti annuali di Amnesty international. Il progresso dell’umanità non è misurabile solo nel campo della scienza e della tecnica, ma anche nell’affermazione e nella difesa di una serie di Diritti imprescindibili. L’umanità, nella sua secolare lotta contro oppressioni, servitù e pregiudizi, ha prodotto ideali di libertà e di emancipazione per i quali si sono battuti milioni di uomini. Interi popoli si sono ribellati all’oppressione e alla tirannia per rivendicare ed affermare i propri Diritti fondamentali alla vita, alla libertà, all’autodeterminazione, ovvero il diritto ad un’autonoma scelta circa la responsabilità del proprio destino. Tali sono, in effetti, i Diritti dell’uomo, i quali essendo inviolabili e universali, spettano a ciascun individuo in quanto essere umano, per il fatto stesso, cioè, di essere al mondo, senza alcuna discriminazione di razza, lingua, religione, sesso, età, o provenienza geografica.

Alcuni testi chiave dei Diritti umani

Questa particolare categoria di Diritti, essenziale nella vita di ogni cittadino, è sempre stata in continua evoluzione. Ad esempio, nell’Antichità classica, in Grecia come a Roma, esistevano Diritti riconosciuti solo a determinati ceti sociali, così come, nei secoli del feudalesimo, permanevano enormi disparità fra i soggetti appartenenti ai diversi gruppi in cui si articolava la comunità sociale. Anche la Magna Charta Libertatum del 1215 (che costituisce storicamente, la base del sistema parlamentare inglese) e l’Habeas corpus del 1679 (che sempre in Gran Bretagna sancì, per ogni imputato tratto in arresto, il diritto di conoscere i motivi per i quali veniva tradotto in carcere), spesso identificati come i primi documenti per la tutela dei Diritti umani, provvedevano a garantire soltanto alcune fasce di popolazione. In realtà la prima svolta storica in materia di Diritti essenziali dell’uomo risale al tempo della Rivoluzione americana, in particolare alla Dichiarazione d’indipendenza del 4 luglio 1776, con la quale i cittadini di tredici colonie britanniche ufficializzarono la loro volontà di separare i propri destini da quelli della madrepatria. Ad essa fece seguito, pochi anni dopo, la Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del cittadino, proclamata in Francia il 26 agosto 1789, nella quale la libertà venne non solo enunciata come valore, ma definita nella sua essenza e nei suoi limiti. In seguito, nel corso del Novecento, il tema dei Diritti umani divenne oggetto di rinnovata attenzione non solo da parte di filosofi e pensatori, ma anche di uomini di Stato, il cui impegno culminò nella Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, con la quale venne definito per la prima volta il concetto di «Diritti umani universali». Fu questo il passo iniziale per la formulazione della futura Carta internazionale dei Diritti dell’uomo, la quale vide la luce nel 1966.

Tra le fonti di alcuni di questi documenti fondamentali troviamo autori come Locke, Montesquieu, Voltaire e Rousseau, direttamente o indirettamente collegati alla Massoneria. Il pensiero liberale moderno ha ulteriormente specificato i Diritti dell’uomo, ribadendo il valore della libertà e dell’uguaglianza davanti alla legge. Libertà di movimento della persona, libertà di pensiero e di stampa, di riunione, sono diventati cardini di ogni costituzione liberale. Il pensiero democratico e quello socialista hanno quindi aggiunto, fra i Diritti dell’uomo, quello al suffragio universale, al lavoro, alla sicurezza sociale, ad un’equa retribuzione, all’istruzione, alla tutela alla salute.

Le categorie dei Diritti umani

I Diritti umani possono quindi distinguersi in Diritti civili, politici ed economico sociali. Nel loro insieme, questi Diritti costituiscono un complesso di norme che garantiscono a tutti gli uomini la possibilità di partecipare in modo attivo e responsabile alla vita della società, nell’affermazione della dignità e del valor assoluto di ogni persona. I Diritti civili sono i Diritti alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona, quelli relativi all’uguaglianza senza alcuna distinzione di sesso, razza, religione, nonché quelli riguardanti la libertà di pensiero, di espressione, di riunione, di fede religiosa, di movimento e di avere ogni garanzia legale in caso di imputazione. I Diritti politici sono quelli relativi alla possibilità di partecipare liberamente alla determinazione dell’indirizzo politico del proprio paese, mediante l’esercizio dell’elettorato sia attivo che passivo. I Diritti economico sociali sono infine quelli relativi al lavoro, alla protezione dalla disoccupazione, alla sicurezza sociale, all’equa retribuzione, alla possibilità di costituire liberamente sindacati, all’istruzione, alla tutela della salute. I Diritti di prima generazione imperniati sulla difesa delle libertà civili e politiche, si possono far risalire al termine della Rivoluzione francese. Quelli di seconda generazione, comprendenti quelli economico sociali e culturali ebbero invece origine con la Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo del 1948.

Il contributo della Massoneria ai Diritti umani

Abbiamo già menzionato alcuni nomi di personaggi illustri legati alla Massoneria che hanno giocato un ruolo fondamentale nella loro edificazione. Bisogna comunque aggiungere che la funzione della Libera Muratoria non si è limitata alla loro identificazione. Oltre a fissarli si è preoccupata di giustificali e di fondarli, di farli accogliere entro sistemi giuridici e politici e di fare in modo che le norme che dovrebbero tutelarli vengano effettivamente applicate. Si è trattato di un processo lungo, lento ed ancora in corso. Alla base di queste teorie troviamo la dottrina del «diritto naturale», ossia di un diritto che si possa fondare sulla semplice analisi razionale della natura dell’uomo, prescindendo da rivelazioni religiose ed ideologiche. Credo che il merito essenziale della Massoneria sia di aver capito che senza un tentativo di determinare che cos’è l’uomo, di comprenderne cioè le varie dimensioni compresenti e complementari, ogni pretesa di rivendicargli questo o quel diritto si riduce ad una rivendicazione puramente affettiva o emotiva e che se si vuole passare dal piano dell’adesione spontanea, dalla retorica delle parole edificanti a quello di un’autentica obbligazione, morale prima e giuridica poi, sia necessario avere una chiara idea di uomo.

Mano a mano che si prende conoscenza di nuove componenti biologiche, psicologiche, sociali, economiche, ideali, etiche dell’uomo, emerge anche una correlativa determinazione di quelle che «dovrebbero essere» le condizioni ottimali e le condizioni minimali affinché una «esistenza d’uomo» possa avere una realizzazione accettabile su ciascuno di questi piani o componenti e il complesso di queste indicazioni finisce con il delineare una sorta di «modello d’uomo », verso il quale ciascuno ha il diritto di appellarsi in quanto, negandogli l’una o l’altra delle caratteristiche di quel modello, si verrebbe ad imporgli una condizione sub-umana.

Il problema della fondazione dei Diritti umani, come ha ben visto la Massoneria, coincidendo sostanzialmente con quello della determinazione di un modello d’uomo, è nello stesso tempo un impegno di fedeltà per essere il più aderenti possibili a tale ideale, è uno sforzo interpretativo che si traduce anche nell’azione funzionale al fine di restituire all’uomo quei caratteri fondamentali senza i quali non sarebbe più tale. D.B.

 

Bibliografia

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