Il Quadro di Loggia
Il Quadro di Loggia è la quint’essenza della Loggia. Esso condensa sinotticamente l’oggetto e la struttura dell’Officina. Con la sua presenza può trasformare un luogo profano in uno sacro e, viceversa, la sua assenza può ridurre uno spazio sacro in uno profano. Lungi dall’essere un elemento puramente estetico o decorativo, esso rappresenta quindi per il Libero Muratore un indicatore prezioso delle principali caratteristiche dei Lavori che vi si svolgono.
Il Quadro di Loggia (QdL) è un «quadro» e quindi un’immagine, cioè uno strumento comunicativo immediato, spesso più efficace del linguaggio verbale per scolpire nella memoria contenuti, significati ed emozioni. Già Confucio aveva avuto modo di affermare che «un’immagine vale più di mille parole». Secondo i gradi ed i Riti può assumere una duplice forma: in forma simbolica, principalmente associata agli strumenti ed ai materiali del mestiere di tagliapietre, oppure in forma allegorica, per illustrare la vicenda del grado associata ad un episodio dell’Arte Reale. La prima forma corrisponde ad una specie di proiezione della Loggia sul QdL. In questo modo il piano della Loggia riunisce gli elementi simbolici dei gradi di «mestiere». A partire dal 3° grado il QdL comporta un’iconografia volta ad illustrare alcuni elementi di un racconto che possiede un significato allegorico. I Lavori in Loggia non possono iniziare senza la presenza del quadro di Loggia, accompagnato dalle tre Grandi Luci della Massoneria e dalle tre Piccole Luci, supportate dai tre pilastri della Loggia. All’apertura dei Lavori, il QdL si trova posizionato al centro della Loggia, sul Pavimento a mosaico, posto a sua volta al centro del Tempio. Tale perno o baricentro sono puntualmente localizzati dal Filo a piombo, il quale, sospeso alla Volta stellata, forma l’asse del mondo dallo Zenit al Nadir. Tra Oriente ed Occidente quindi il QdL è il luogo in cui si concentra il fondamento del simbolismo del grado. La Catena Fraterna si forma attorno a quello che viene anche chiamato il Tappeto di Loggia e i Viaggi dell’Apprendista ruotano in senso orario attorno a tale rappresentazione simbolica. In questa Tavola non avremo certo lo spazio per un inventario degli elementi simbolici che compongono il QdL e neppure lo avremo per uno studio di essi secondo le diverse iconografie e topografie. Per comprendere la natura del QdL ci limiteremo quindi ad evocare le sue origini risalenti ai primi tempi della Massoneria speculativa.
Alcune considerazioni storiche
In origine il QdL assumeva la forma di tracciato di «uno schema di Loggia», adibito a rappresentare un perimetro metaforico entro il quale venivano disposti gli Ufficiali di Loggia. Progressivamente, il tracciato della Loggia si è arricchito con l’aggiunta di varie iconografie degli oggetti simbolici, allo scopo di materializzare, o semplicemente illustrare, il simbolismo dei testi del Rituale (Sole, Luna, Squadra, Compasso, maglietto, colonne…). Attualmente si può dire che l’originale schema della Loggia ha subito una specie di metamorfosi che l’ha trasformato in una sorta di «mappa del simbolismo della Loggia» avente la funzione di rappresentare la topografia metaforica di uno spazio sacro, il cui modello è espresso nel testo del Rituale. Il termine QdL potrebbe far pensare ad un oggetto verticale appeso ad una parete o ad un qualche altro supporto mentre in realtà, come abbiamo detto, è una locuzione per indicare lo «schema della Loggia» ed è disposto sul pavimento del Tempio. Da tale punto di vista parrebbe preferibile usare, come nel Rito Scozzese Rettificato, l’espressione «Tappeto di Loggia» per indicare lo «schema della Loggia » disposto a terra e utilizzare il termine «Quadro» in riferimento al «Quadro del grado» che viene disposto verticalmente ai piedi del podio del Venerabile Maestro in Cattedra. Nella Massoneria anglosassone il rischio di confusione è notevolmente ridotto perché esistono due espressioni distinte per indicare quando il pannello è verticale o orizzontale. Nel primo caso si usa la parola trestle (cavalletto) board, nel secondo tracing board che rinvia ad un disegno a terra della Loggia. Ogni elemento che appare nel QdL assume un significato traslato: una pietra rappresenta l’uomo, un Pilastro non è più il supporto di un edificio, ma il mantenimento dell’azione dell’uomo su un piano morale, sociale e spirituale. Una Squadra diventa il simbolo della rettitudine, il Compasso un simbolo dello spirito e la Bibbia rappresenta una metafora della Legge Sacra. In ultima analisi quindi tracciare una Loggia significa dar vita ad un «mondo iniziatico» separato e consacrato per l’Apertura dei Lavori. Alla Chiusura dei Lavori questo spazio sacro ritorna al mondo ordinario. La rappresentazione simbolica od allegorica deve allora essere nascosta agli sguardi dei profani.
Dalle Logge nomadi a quelle stabili
Agli albori della Massoneria speculativa i Liberi Muratori non avevano a disposizione un locale per il Tempio. In generale i Massoni si riunivano nella casa di un Fratello, in un albergo o in una taverna. Durante il XVIII secolo il tracciato della Loggia era un compito attribuito ad un Fratello esperto che disegnava direttamente a terra, con il gesso o con il carboncino, una specie di rettangolo modificato. Questo spazio, delimitato simbolicamente, costituiva la Loggia. Lo schema in questione veniva poi cancellato al termine dei Lavori. Nei primi anni della Massoneria speculativa le Logge erano sostanzialmente mobili per due ragioni: da una parte le Officine non disponevano di locali riservati permanentemente allo svolgimento del Rito ed in secondo luogo molte Officine erano composte da militari e marinai ed era quindi inevitabile che assumessero una natura «itinerane ». Il nomadismo implicava che le Logge avessero un carattere sacro sì ma provvisorio. La mobilità delle Officine rese noioso continuare a ridisegnare lo schema della Loggia per cui, per comodità, i disegni furono fissati in modo permanente a supporti mobili. Progressivamente, le Logge si stabilizzarono e riservarono un locale alla pratica del Rito, arredato ed ornato con gli oggetti simbolici raffigurati sul QdL. Dalla rappresentazione della Loggia, lo schema della Loggia si è evoluto nel QdL così come appare verso la fine del XVIII secolo. Esso ha ormai esteso le sue funzioni fino a diventare un sussidio pedagogico e didattico, un’illustrazione sinottica del rituale. D.B.