I «buoni costumi» di ieri e di oggi

Oggi in questa mia tavola dovrei parlarvi del significato del termine “ di buoni costumi”. Naturalmente per noi massoni questa espressione “ di buoni costumi” è fortemente correlata a quella di “ uomo libero”. Infatti ESSERE un uomo libero e di buoni costumi è la condizione iniziale per essere ammesso in massoneria.

G. G., Loggia Il Dovere, Lugano

Due concetti da approfondire

Le parole qui riportate sono semplici ma non possiamo dire lo stesso per il loro significato più profondo e nascosto ( esoterico). Per questo motivo chi si appresta ad avvicinarsi alla nostra istituzione, al nostro Ordine, dovrà approfondire questi due concetti per tutto il proprio cammino massonico. Esso è uno dei lavori di sgrossamento della pietra grezza. Se ritorno, con la mente, al giorno della mia iniziazione mi rivedo in piedi davanti alle tre grandi luci e ripropongo la domanda che mi ero posto: cosa significa veramente essere “ un uomo libero e di buoni costumi”? Che significato diamo a questi due aggettivi?

Essere libero, per il bussante, ma poi inseguito anche per il Massone, significa lavorare intensamente ed incessantemente alla propria libertà interiore, spirituale e morale. Oggi, per nostra fortuna, alle nostre latitudini la” libertà fisica” è una cosa acquisita. Ma entriamo un po’ più a fondo: cosa significa essere uomo libero? Per me essere libero vuol dire poter esprimere le mie idee e le mie opinioni senza condizionamenti esterni e senza avere paura di eventuali ripercussioni, da parte di un singolo o di qualche gruppo di potere, per il fatto di averle dette.

Naturalmente è più facile essere libero, o diventarlo, se si è di buoni costumi. Nella nostra società senza questa condizione difficilmente si può essere completamente liberi . Senza avere la coscienza pulita, non si è in pace con sé stessi e di conseguenza viene meno la propria libertà interiore. Se una persona non ha nel profondo del proprio animo sentimenti di amore e di altruismo difficilmente potrà avere la forza per essere e diventare uno spirito libero. Queste virtù dovrebbero essere coltivate dal candidato, che bussa alla porta del tempio, anche prima di fare richiesta di adesione al nostro Ordine, e dovrebbero essere sviluppate, in seguito, non solo all’interno delle officine ma nella quotidianità della vita.

Qualche osservazione critica

Purtroppo , mi dispiace, constatare, che non sempre ciò avviene. Le Logge, a volte, iniziano dei profani con troppa leggerezza e i bussanti si avvicinano alla massoneria come si farebbe con un club di servizio o un circolo sportivo. E’ inutile nasconderci dietro un dito, la profanità sta invadendo le nostre logge e mai come ad oggi ci sono comportamenti da parte di Fratelli che tutt’altro sembrano ispirati ai “ buoni costumi”. Un Fratello ha l’obbligo di avere una linea morale ben marcata anche nel mondo profano ( e soprattutto lavorativo), ma nella mia pur breve esperienza in massoneria, ciò non è sempre cosi. Mi dispiace dirlo, ma le logge ticinesi stanno “scimmiottando” orienti esteri a noi vicini , prendendo però come spunto solo il peggio.

Oggi, molti bussanti, entrano ( o vorrebbero entrare) in loggia solo per cercaredi fare affari e avere l’agenda piena di nuovi contatti. In una recente visita in una loggia d’ oltre confine mi sono ritrovato in mano una miriade di questi biglietti da visita e la prima domanda che mi è stata posta era quella inerente alla mia professione.

I Massoni, o i potenziali Massoni, devono cercare in tutti i modi di avere dei comportamenti irreprensibili dentro e fuori le officine. Un Massone non può apparire sui giornali per scandali ( più o meno gravi) e il suo nome non dovrebbe essere associato a situazioni poco chiare o, nel peggiore dei casi, ad eventi penalmente rilevanti.

Un massone dovrebbe far parlare di se per la sua ricerca nel migliorare la società ( nel campo medico, politico, musicale ecc …) o per le sue azioni benefiche. In passato era così, la società ha avuto grandissimi Uomini d’arte, di scienza, e politici che erano Massoni ( e non solo perché indossavano guanti e grembiule) con la M maiuscola. Oggi di queste persone ne vedo molto poche. Le Logge ticinesi devono svegliarsi e darsi una mossa. Siamo un Ordine iniziatico e quindi non tutti ne potranno fare parte, non tutti mi dispiace dirlo hanno le qualità per diventare appunto Massoni. Purtroppo spesso mi sento dire che è meglio iniziare un bussante ( anche se si hanno dei dubbi) piuttosto che rischiare di perdere ( forse) un valido anello della catena. L’altra frase tipica è questa: “ Se non va bene poi lo mandiamo via”, scusatemi ma a me questa frase lascia sempre senza parole.

Mi dispiace, ma non sono d’accordo !!!! Una persona degna di appartenere al nostro ordine, se scartata in un primo momento, potrà mettersi in luce con le proprie doti e virtù nel mondo profano e in un secondo momento riavvicinarsi alla massoneria.

Un’altra cosa, rispetto al passato, che onestamente mi dà molto fastidio sono le “sponsorizzazioni”, non sono più i profani ad avvicinarsi alla nostra istituzione ( perché interessati o perché hanno letto di noi), ma sono invece avvicinati da Fratelli che pensano così di ottenere dei vantaggi, si vende la possibilità di appartenere alla massoneria come se fosse la tessera del Rotary o di un prestigioso club velico o di golf. Siamo ancora in tempo, nulla è perduto, ma dobbiamo serrare i ranghi e tornare alla nostra Tradizione. Solo in essa troveremo la forza di superare questi momenti difficili. Le singole officine invece devono trovare il coraggio di allontanare ( statuti alla mano) chi queste virtù , alla base dell’espressione “uomo libero e di buoni costumi” le ha smarrite o forse non le ha mai possedute