Il Padrino

Mano nella mano fino alla maestria

Una riflessione sull’attività del Padrino, sulla legittimità, sulle caratteristiche umane e massoniche del suo ruolo, è un’opportunità per cercare di evidenziare il delicato compito che tutti i Maestri potrebbero essere chiamati ad assolvere.

L. B. (Revista massonica svizzera novembre 2004)

La G.L.S.A. ha pubblicato un vademecum sulla delicata missione del Padrino. Sono comunque del parere che assumere il padrinato sia più una vocazione che una semplice messa in pratica di precetti contenuti in un manuale. Essere Padrino, infatti, presuppone predisposizioni genitoriali, capacità filosofiche, didattiche ed educative non indifferenti.

Ruolo del Padrino

Parlare del ruolo del Padrino significa quindi affrontare un tema particolare che tocca la sfera intima di ogni Fratello. Firme molto autorevoli hanno scritto su questo argomento che, in ogni tempo ed epoca, si presenta nella sua manifesta attualità.

Lo sviluppo, la crescita filosofica e di pensiero della Massoneria dipendono, per buona parte, dal lavoro responsabile del Padrino. Questo ruolo non è un incarico accademico, informale, e puramente di facciata, ma è un compito basilare per evitare la sterilità di coscienza e di qualificazione delle future generazioni di Fratelli.

Il Padrino apre, infatti, un nuovo mondo al figlioccio: il mondo della Fratellanza, il mondo del libero pensiero, della ricerca, dell’amore, della pratica della tolleranza, della solidarietà e dell’accettazione del diverso in ogni suo intrinseco valore culturale, sociale e religioso.

Padre naturale

Se il Padre è colui che ha generato un figlio, il Padrino, in realtà, affianca o sostituisce il padre biologico; ne assume i doveri, aiutandolo a crescere con amore e attenzioni paterne.

Nella simbologia, il Padre naturale rappresenta l’autorità; è il mondo del potere indiscusso di fronte alle nuove forze del cambiamento. Sappiamo che, talvolta, il Padre scoraggia l’emancipazione del proprio figlio coltivandone la dipendenza, non solo psicologica.

Padrino Massone

E il Padrino Massone ? Ebbene, se vogliamo che nelle Officine si formino forti personalità, consapevoli dei loro diritti e doveri, dobbiamo garantire loro modelli fraterni dai valori genuini e collaudati, non però impositivi, autoritari ed esclusivi.

È all’origine di ogni singolo percorso esoterico che si manifesta il ruolo fondamentale del Padrino. Infatti il neofita, massonicamente parlando, ha tre anni. Un’età dove il fanciullo, psicologicamente e intellettualmente, cresce, assorbe ed elabora ogni tipo di informazione; è l’età delle domande, dei perché e dei per come.

Educazione del figlioccio

Il Padrino con pazienza, capacità e saggezza risponde alle sollecitazioni del figlioccio, ripetendogli con costanza i concetti in grado di aprirgli spirito e intelletto, conducendolo per mano lungo gli impervi sentieri del sapere e, come dice il rituale, portandolo sino al suo stesso grado. Ma non solo. Il Padrino va oltre il mandato, e come un genitore naturale lo accompagna sino alla maturità, restandogli accanto in ogni momento della vita massonica e profana. Si tratta di un esercizio severo e attivo di incontri e confronti dialettici, pratici e pedagogici. Nei frequenti contatti si stabilisce un rapporto di stima e fiducia che, col tempo, si trasforma in una nuova amicizia coltivata nella fratellanza. Si tratta, infatti, di modellare una complementarità umana e iniziatica.

Patrimonio e disciplina massonica

È il Padrino che trasmette, quindi, il complesso spirituale e rituale ordinandone le potenzialità individuali e fungendo da cinghia di trasmissione della Tradizione. A questo punto credo che l’abilità del Padrino sia quella di saper dosare la propria capacità conoscitiva, lasciando e tirando le briglia per evitare una carente attitudine massonica. Ecco i punti essenziali del padrinato: mano ferma e disciplina nell’istruzione massonica; rispetto delle singole individualità, educazione del figlioccio ad accettare valori quali la responsabilità, l’amore, la libertà, l’amicizia, la solidarietà e la tolleranza, valori che sono alla base della crescita personale e della prosperità della Loggia.

Andando alla sostanza sono dell’opinione che questa forte coesione rispecchi, da una parte, l’esigenza della trasmissione del patrimonio massonico nel rispetto della personalità del neofita, e, dall’altra, la disponibilità del figlioccio a raccogliere e far propri questi valori, per poi tramandarli nel tempo e nello spazio.

E dunque, grande dovrà essere la nostra attenzione sul delicato compito del Padrino che, in definitiva, si traduce nella «costruzione dell’uomo » che si svolge in Loggia e, per corrispondenza, praticata nella vita profana.